Carmine Torre è stato tra i primi lettori della mia pubblicazione ed anche tra i primi ad inviarmi un commento. Carmine mi ha raccontato, non solo nel breve messaggio che riporto più avanti, ma anche durante l'incontro organizzato nell'Agosto 2012 dal comune di Bellosguardo, nel quale era intervenuto con un interessante contributo, la storia del padre Bettino Giuseppe Torre.
Ha diversi punti in comune con quella di mio nonno. Non solo ne fu conterraneo e coetaneo, ma fu anch'egli combattente nella Grande Guerra ed anche lui ritornò con notevoli danni fisici. Non dimentichiamo mai che parliamo di uomini giovani, poco più che ragazzi.
Nelle piazze italiane ci sono monumenti che ricordano i caduti, ma forse troppo spesso dimentichiamo che anche i reduci hanno sofferto, allo stesso modo, la realtà della guerra. Il messaggio che avevo ricevuto da Carmine Torre poco dopo la pubblicazione del libro è il seguente:
"Ho divorato il tuo libro, molto interessante per me e complimenti per la tua prosa schietta e scorrevole che rappresenta, con la dovizia dei particolari, la realtà Bellosguardese del secolo scorso... Ho apprezzato molto il tuo racconto su Passo Buole ove si incontravano e fraternizzavano i poveri soldati degli opposti fronti. Anche mio padre, ferito nella notte del 31 Dicembre 1916, sul dosso Fait- Altopiano di Asiago deve la sua vita agli austriaci che legarano alla men peggio la ferita all' avambraccio sinistro, evitandogli di morire dissanguato.... " (messaggio ricevuto da Carmine Torre il 1/5/2012)