A quanto leggo nei social network, il tema prevalente negli auguri dei più è il giudizio fortemente negativo sul 2013, quasi che il peggio avesse ormai toccato il suo limite.
Ho provato a immaginare come avrebbero giudicato invece il 2013 i miei nonni (e i nonni di tutti coloro che come me hanno i capelli bianchi). Due dei miei nonni sono partiti per la prima guerra mondiale, uno di essi in prima linea. Le mie nonne hanno vissuto due guerre mondiali. E tutti hanno attraversato anni pesantissimi.
Avrebbero forse visto questi nostri attuali come anni di relativa pace, con problemi lavorativi per molti, con immense opportunità culturali accessibili a tutti. Sostanzialmente anni discreti. Si sarebbero invece rammaricati di una diffusa maleducazione, dell'avidità fatta sistema e di una sconosciuta carenza di solidarietà nei rapporti umani tra prossimi.