Ho fotografato il mio libro con l'epistolario di mio nonno sulla panca che, diversi anni fa, ho salvato appena in tempo da chi, ripulendo la soffitta della casa dei nonni a Bellosguardo, pensava di farla a pezzi e usarla come legna da ardere.
In effetti il legno era fortemente danneggiato dall'umidità e per giunta mancavano alcune parti. E poi è una panca molto semplice, fatta (o fatta fare) dal nonno di mio nonno; mia nonna me ne aveva parlato.
Quando mi fu fatto notare che quella panca non valeva non soltanto i soldi necessari per farla sistemare, ma neppure quelli per il furgone che avevo noleggiato per andarla a recuperare, risposi che, invece, la memoria della mia famiglia ha per me un valore considerevole.