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Da quando qualche giorno fa ho attivato questo sito, sto ricevendo sulla pagina facebook nuovi contatti e commenti. Per questo credo che quanto prima dovrò aggiungere a questo blog la possibilità di scrivere messaggi. Nel frattempo mi piace riportarne alcuni qui, come questo ricevuto da Elena. Copio e Incollo da fb:
Elena Lorella De Luca: Ho letto qualche stralcio del tuo racconto. Spesso accanto ai grandi nomi della letteratura, della storia, si affiancano piccole perle nascoste che aspettano in silenzio di essere portate alla luce.
Il carteggio di tuo nonno ha grande valenza storica, è la memoria che ha affiancato le nostre famiglie, è la storia scritta non sui libri ma raccontata dai pochi. Penna gentile e raffinata il tuo nonno doveva essere persona speciale, come speciali sono tutte le persone che hanno vissuto la guerra . Bravo, Leonardo, che dal personale ne trai una lezione di vita.
Mi farebbe piacere leggere il libro.
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- Scritto da Leonardo Di Filippo
Oggi reagiamo con enorme stress verso ogni minimo disagio e spesso proprio tale stress ci fa soffrire più della causa che ne costituisce l’origine . Basta pensare ai condomini, che sono diventati il regno delle intolleranze, alle liti nelle code di attesa o nel traffico automobilistico, oppure ai luoghi di lavoro, che sono ormai spesso il luogo delle recriminazioni e delle polemiche .
Una caratteristica positiva che invece emerge dai diari di mio nonno, e che forse non era una sua "esclusiva" ma proprio una peculiarità della sua epoca, è
Leggi tutto: Un secolo fa eravamo più tolleranti e con maggiori capacità di adattamento?
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Uno dei risvolti più piacevoli conseguenti alla pubblicazione di questo libro è stata la conoscenza di diverse persone con le quali condivido la passione per le ricerche storiche familari. Ad esempio non avrei mai conosciuto Albert Brancato, americano residente in Germania, il cui nonno paterno fu coevo e conterraneo del mio. Ordinando il libro dalla Germania mi ha fatto sentire per un attimo uno "scrittore internazionale"!!! - Scherzo ovviamente... :-)
Mi fa piacere riportare qui il commento che Albert ha postato su facebook :
Albert Brancato: Leonardo, I'm still enjoying your book, bit by bit. It's not only a love story between your grandfather and grandmother; it's a very moving narrative of a grandson who - now himself a grown man - is conducting a dialogue with the grandfather he never knew. Your writing is beautiful, as is the way you arrange the sections of your book.
Grazie Albert !
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È stato per me davvero piacevole l’incontro svoltosi la sera del 14 Agosto presso la sala polivalente del Comune di Bellosguardo. La serata, ideata e voluta dall’Assessore Giuseppe Troncone ed organizzata dallo staff dell’evento “E…state a Bellosguardo”, è stata una occasione preziosa per rievocare l’epistolario di mio nonno proprio nella sua comunità. La partecipazione dei cittadini di Bellosguardo è stata non solo numerosa, ma anche, a mio parere, particolarmente intensa.
Insieme alla lettura di alcuni brani originali tratti dai diari e dalle lettere, gli interventi di Giuseppe Parente , Sindaco di Bellosguardo, di Marcello Napoli, Giornalista ed animatore della serata, di Carmine Piscopo, professore emerito dell’Università di Salerno, di Enrichetta Di Filippo, figlia dei protagonisti dell’epistolario e degli altri cittadini di Bellosguardo intervenuti, hanno toccato sia gli aspetti storici che quelli umani e poetici che emergono dalle lettere e dai diari e sono stati per me occasione di grande arricchimento.
Grazie a tutti.
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sono i caratteri scolpiti ed ancora visibili sulla porta della casa di mio nonno a Bellosguardo.
Oltre alle iniziali è indicato l'anno nel quale la casa fu ultimata, il 1924, due anni dopo il matrimonio ed uno prima di morire. Ritengo rappresenti bene il momento nel quale la determinazione di mio nonno è stata premiata, a dispetto di un destino crudele.
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Sono stato felicemente sorpreso nel veder recensito l'epistolario di mio nonno sulla prestigiosa rivista "Nuovo Meridionalismo". La recensione, scritta dall'avvocato Generoso Benigni, uomo di grande cultura, che fu amico di mio padre e per il quale mio padre nutrì sempre un'immensa stima oltre che un sincero affetto, esprime in maniera commovente l'apprezzamento degli scritti di mio nonno. Inoltre egli ha perfettamente descritto, come io stesso non sarei stato capace di fare, l'emozione che in me ha suscitato la scoperta delle lettere di mio nonno. La recensione è troppo lunga per poter essere tutta trascritta in questa sede. Vorrei però riportarne almeno la parte conclusiva, confidente che Generoso Benigni non avrà nulla in contrario:
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Alcuni passaggi nelle lettere di mio nonno dimostrano che i soldati tenevano molto a partecipare alla messa, quando questa era possibile. Secondo me ciò era dovuto a due ragioni: lo stato di estremo pericolo incrementava il senso di religiosità di ciascuno di essi e, forse, la messa costituiva anche un rituale che aveva immancabilmente un po' il "sapore" di casa. Vi propongo due brani relativi al 1917.
Nel primo si nota la determinazione a non rinunciare alla messa neppure in caso di pioggia. Il secondo racconta un episodio con una vena anche divertente (mio nonno lo definisce "comico avvenimento", sebbene noi forse non lo chiameremmo così se ne fossimo stati protagonisti ! ) : infatti gli austriaci li scoprono e li mettono sotto tiro, mentre gli italiani inizialmente provano ad ignorarli ("si fece i forti"), e poi, visto che il tiro diventa più preciso, si danno precipitosamente tutti alla fuga, sacerdote incluso, il quale però si attarda un attimo "non volendo abbandonare cosa sacra".
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La notte in veglia cosa faccio ? … penso al nostro amore facendo castelli in aria.