Scuola

"Acquista cosa nella tua gioventù che ristori il danno della tua vecchiezza. E se tu intendi la vecchiezza aver per suo cibo la sapienza, adoprati in tal modo in gioventù, che a tal vecchiezza non manchi il nutrimento." (Leonardo da Vinci)

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Smartphone a scuola: la mia proposta

Ho ricevuto inattesi apprezzamenti sull’articolo sul byod di alcuni giorni fa. Inattesi perché in fondo il sistema presentato era semplicissimo sul piano tecnologico. Credo, invece, che sia stato proprio l’argomento toccato, il cellulare dello studente a scuola, questo sì un tema davvero sensibile, a determinarne l’interesse.

Io sono convinto che la negazione assoluta dell’uso dei cellulari a scuola sia una battaglia di retroguardia, ormai persa. Sono peraltro quotidianamente testimone di quanto tali dispositivi costituiscano veramente un problema per gli insegnanti.

Proibire o consentire, dunque?

Aristotele ci insegnò che la virtù è nel mezzo, nel giusto mezzo. Che secondo me potrebbe essere questo. Un portale sulla rete interna in grado di:
- autenticare il telefono dell’alunno all’arrivo a scuola e mantenerlo connesso alla rete interna
- consentirgli di navigare solo sulle risorse didattiche interne ed esterne consentite dalla scuola, ad esempio un server interno per e-learning e comunicazioni interpersonali e siti web esterni selezionati (wikipedia, ecc)
- rilevare la disconnessione, che potrebbe indicare il tentativo di connettersi autonomamente sulla propria connessione mobile
- consentire, ma con fortissime limitazioni, l’interazione con i social network; ad esempio l’alunno potrà dare uno sguardo ai messaggi ricevuti ogni tanto (es: un minuto per ora), ma non potrà restarvi collegato a lungo.

Dall’altro canto la disciplina per l’uso scorretto, violazioni della privacy o tentativi di aggirare le restrizioni, può essere inasprita. E tale inasprimento risulterà accettabile proprio in virtù del venir meno del proibizionismo assoluto.

A me pare una soluzione semplice e saggia; forse per questo impraticabile.

P. S. Un sistema del genere può essere realizzato in modo relativamente semplice, anche con software gratuito ed open source. Lo si potrebbe, una volta tanto, definire in modo centrale, onde evitare, come spesso avviene, che ogni scuola provveda in modo autonomo a mettere in piedi una soluzione diversa dalle altre e che poi non funziona.

 

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