Tempo fa la politica discuteva di 'sugar tax', cosa opportuna secondo me, ma non se ne fece nulla. Talora faccio il rompiscatole con gli studenti, inducendoli a leggere la lista degli ingredienti di ciò che acquistano o che portano da casa. Oggi ho fatto un salto di qualità (come rompiscatole). Mi sono messo per qualche minuto accanto al distributore a scansionare con l’app che uso al supermercato (e che mi sembra affidabile) i prodotti che l’alunno malcapitato prelevava.
E per la prima volta ho visto un prodotto con un punteggio di 0 su cento! Non ho dubbi che sia tutto legalmente in regola, immagino che le società che installano questi distributori nelle scuole abbiano una regolare licenza di somministrazione di alimenti e che i prodotti siano regolarmente in commercio e privi di ingredienti proibiti. Ma questo non impedisce di vendere ad adolescenti uno snack con quattro additivi, di cui tre segnalati potenzialmente a rischio, e pieno di sale. Oppure bevande piene di zuccheri e additivi.