Perché penso che sia sbagliato, per un insegnante, usare i gruppi WhatsApp come strumento di lavoro.
E perché in questo anno scolastico abbandonerò tutti i gruppi WhatsApp, a partire da quelli dei consigli di classe.
- Abbiamo già diversi canali di comunicazione ufficiali (email, registro elettronico, google gruppi, google calendar, meet, drive). WhatsApp non è invece richiesto dall’Istituto e questo incrementa il profilo di responsabilità individuale in caso di problemi.
- Le conversazioni non sono ordinate, nella sequenza si intrecciano diverse discussioni (a questo proposito non capisco perché quasi nessuno usa Google gruppi).
- In più si mescolano con amenità varie, tipo meme, auguri, santini, catene di Sant'Antonio, video e battute 'divertenti' già visti altre cento volte sul web; invece, quando si tratta di inviare una email, nessuno sfora nell'effimero
- I punti 2 e 3 insieme fanno perdere un sacco di tempo
- Le e-mail generalmente le leggo subito, ma poi le gestisco in un momento adatto; con WhatsApp i colleghi pretendono una risposta immediata, anche se non c'è urgenza.
- C'è sempre qualcuno che risponde ai messaggi di testo con lunghi messaggi vocali 😠
- Rispetto delle normative sulla privacy. WhatsApp è un servizio di una società estera privata che si riserva di utilizzare i dati all'interno delle società del gruppo. Non scrivo mai il nome di un alunno su WhatsApp, né trasmetto documenti scolastici facendoli fuoriuscire dal perimetro digitale gestito dal mio Istituto
- La licenza d'uso di WhatsApp versione standard vieta l'uso professionale (riservato alla versione Business, che in genere noi insegnanti non abbiamo)
- WhatsApp potrebbe cancellarmi il profilo, anche per un malinteso, e perderei dati, conversazioni e file
- WhatsApp è un servizio nel mirino dei malware
- L'uso promiscuo privato/professionale si presta, in caso di errori, all'invio di informazioni sensibili a contatti extra-scolastici. Invece la e-mail istituzionale non ha in rubrica i contatti non lavorativi
- Con WhatsApp si finisce spesso in polemica (io per primo) perché si risponde in tempi brevi e si ponderano poco le risposte. Inoltre, poichè la conversazione viene letta da molte persone, alcune delle quali potrebbero non essere direttamente coinvolte, si diventa più reattivi verso eventuali critiche o osservazioni meno gradite.
- È facile che un messaggio sfugga all'attenzione, soprattutto quando se ne legge una sequenza lunga in una volta sola
- Cercare vecchie interazioni nella posta ordinaria è semplice. Uso molto i filtri di gmail, ogni conversazione viene etichettata automaticamente e tengo tutto sotto controllo. Queste gestioni non sono possibili su WhatsApp
- I gruppi generano un sacco di notifiche dello smartphone, che mi stressano e mi distraggono se sono concentrato nel lavoro. Anche se le silenzio, vado comunque a vederle, perchè potrebbe trattarsi di quella sola su cento che è realmente urgente. Non partecipando ai gruppi mi arriverà un messaggio WhatsApp (o una telefonata) solo in quel caso urgente e non negli altri 99.
Insomma WhatsApp, secondo me, va bene per comunicazioni personali dirette con amici e colleghi, mentre i gruppi sono deleteri se usati per lavoro.