Oggi ricorrono 60 anni dalla morte di colui che ritengo essere stato vittima del massimo livello di ingratitudine che l'umanità abbia conosciuto: Alan Turing.
Un ruolo nella WW2 assolutamente decisivo, eppure secretato anche dopo la fine del conflitto. Pioniere dell'informatica, ideatore del concetto stesso di software. Grande matematico. Si suicidò il 7 Giugno 1954, perseguitato da leggi bigotte, mordendo una mela avvelenata.
Ho un quaderno sul quale trascrivo le citazioni che mi colpiscono. Tra le prime c'è questa:
"Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza." (Alan Turing)