Ho fatto un sogno.
L'epidemia era finita e la gente cambiata.
Tempo libero ce n'era stato tanto e molti riflettevano sul fatto che l'errore di uno ha conseguenze su moltissimi altri.
Tutti avevano compreso che in internet prevalgono le bufale e iniziato a fidarsi della scienza. Le competenze e la professionalità erano apprezzate, mentre era ormai considerata intollerabile la presenza di chiacchieroni improvvisati nei posti di vertice. La polemica divisiva non faceva più presa sulla gente. Il concetto di uomo forte al comando provocava ilarità, l'unica strada era considerata l'impegno di tutti.
Le critiche a processi e modalità erano ascoltate, le critiche alle persone ignorate. Chi parlando usava troppo spesso le parole "IO" e "NOI" era visto con diffidenza. Persino il campanilismo era sparito. Il calcio era ancora considerato un bel gioco, ma vissuto da altri, nulla che potesse riempire la vita, né tantomeno qualcosa di irrinunciabile.
Gli studenti erano felici di andare a scuola, nessuno di loro entrava più in ritardo. L'evasione fiscale era considerata un crimine. Nessuno andava in ospedale ad affollare senza motivo il pronto soccorso. Sui luoghi di lavoro le assenze per malattia si erano dimezzate. "Intelligente" non era più elencato tra i sinonimi di "furbo".
I ragazzi avevano smesso di fumare e di bere, perché, stando da soli, si erano accorti che lo facevano solo per essere notati dagli altri. Il denaro aveva meno importanza di prima, soprattutto quando il suo unico fine si riduce a incrementare un contatore di un sistema informativo bancario.
A tanti piaceva leggere, libri non solo post. A tanti piaceva scrivere, vedere raccolti in un testo i propri pensieri, piuttosto che rilanciare quelli di altri con il tasto 'condividi'. Anche a me. Leonardo Di Filippo. PS: Tutti nelle belle giornate correvano a sdraiarsi su un prato o su una spiaggia, baciati dal sole e trovavano ciò fantastico.