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Leonardo Di Filippo

Benvenuti nel mio blog

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Validare il sito web di una scuola

"C'è vero progresso solo quando i vantaggi di una nuova tecnologia diventano per tutti" (H. Ford).

Il mattino della domenica è il momento più adatto per quelle attività che consideriamo importanti anche se non urgentissime e che quindi tendiamo a rinviare.

Ho ricontrollato, con diversi validatori disponibili in internet, la home del sito web della nostra scuola. In un contesto come quello scolastico basta a volte anche un solo articolo, magari pubblicato da un collega, a inficiarne l'esito. Ma perché è importante il responso di questi strumenti?

Quando pensiamo a un sito di qualità, siamo portati a immaginarlo pieno di effetti speciali. Invece il primo requisito, soprattutto per un sito della pubblica amministrazione, è la corretta fruizione da parte di chiunque, indipendentemente dal browser/dispositivo usato e da eventuali difficoltà, ad esempio visive, dell'utente.

Il Ripensamento Informatico

C'è una funzione che, secondo me, social network e siti vari dovrebbero avere e che mi permetto modestamente di suggerire agli sviluppatori delle piattaforme applicative. Questa nuova funzione, abilitata per impostazione predefinita, dovrebbe essere denominata "del ripensamento".

Funzionerebbe così: quando si posta uno stato o un articolo, la conferma non dovrebbe dichiarare "correttamente pubblicato", ma invece "caro utente, lo pubblicheremo con calma".

Poi il mattino successivo l'autore dovrebbe ricevere un messaggio del tipo "Caro utente, ieri volevi pubblicare ... Sei sicuro che ciò sia sensato ed opportuno?" Acquisita la conferma dell'intenzione, il contenuto sarà effettivamente pubblicato.

A cosa servirebbe? Noto che troppi scrivono la prima sciocchezza che passi per la testa, purchè prometta visibilità. Salvo poi incartarsi nel tentativo di ammortizzarne gli effetti collaterali o evitare di dar seguito ai commenti. Con un sistema del genere ciò non accadrebbe, e anche questo articolo, forse, non avrebbe visto la luce!

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Alan Turing

Oggi ricorrono 60 anni dalla morte di colui che ritengo essere stato vittima del massimo livello di ingratitudine che l'umanità abbia conosciuto: Alan Turing.

Un ruolo nella WW2 assolutamente decisivo, eppure secretato anche dopo la fine del conflitto. Pioniere dell'informatica, ideatore del concetto stesso di software. Grande matematico. Si suicidò il 7 Giugno 1954, perseguitato da leggi bigotte, mordendo una mela avvelenata.

Ho un quaderno sul quale trascrivo le citazioni che mi colpiscono. Tra le prime c'è questa:

"Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l'uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza." (Alan Turing)

Scrivere

"Ormai c'è più gente che scrive, che gente che legge": è spesso citato come paradosso, eppure sta diventando una affermazione sempre più vera.

Non ne condivido però la doppia connotazione negativa; se è certamente un male che si legga poco, la crescente attitudine a scrivere, secondo me, è un bene. E' un bene innanzitutto per chi scrive; ho scoperto che scrivere mi aiuta a pensare meglio, ad uscire dai pensieri ordinari, quasi sempre passivi, indotti e cercarne di nuovi e più autentici.

Scrivere ci rende migliori; in questo senso l'effetto è il medesimo della lettura, ma con un vantaggio: quando si legge, i pensieri di altri stimolano in noi dei nuovi modi di pensare, quando si scrive i pensieri in evoluzione sono soltanto i nostri. La possibilità di pubblicare, offerta oggi dagli editori in self-publishing (io ho scelto youcanprint), amplifica gli effetti benefici di questa pratica, perchè la semplce evenienza potenziale di essere letti da altri ci fa investire più energie nello scrivere.

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Asterisk

Molti, tra i non addetti ai lavori, sbagliano e lo chiamano Asterix, come l'eroe dei cartoon. Invece il suo nome è Asterisk (di Digium Inc.), cioè asterisco, il tasto dei telefoni solitamente dedicato alle funzionalità speciali.

Asterisk è un software open source e gratuito, che permette di implementare sistemi per comunicazioni usando dei normali personal computer. E' nato per realizzare centralini telefonici (PBX) utilizzando come hardware dei normali personal computer anziché costose piattaforme proprietarie. A ben vedere l'obiettivo è stato non solo raggiunto, ma addirittura superato; infatti poiché opera su Linux, è interfacciabile con tantissimi software disponibili per questo sistema operativo. Negli ultimi anni, e soprattutto nella mia penultima attività, ho avuto modo di realizzare una gamma enorme di applicazioni TLC usando Asterisk e ho avuto spesso l'impressione che l'unico vero limite fosse la fantasia.

Profumo di pitosforo

pitosf Vi siete mai chiesti qual è per voi il profumo più importante?

Io sì, ed è quello del pitosforo. E' il profumo dell'estate che inizia, del sole, del cielo azzurro, dei litorali.

Il pitosforo è la metafora della felicità, pianta umile, cresce dove pensiamo non valga la pena mettere qualcos'altro, ma regala ad ogni primavera il ricordo di tutte le estati già vissute. 

La filosofia degli Idealisti Tedeschi e la Meccanica Quantistica

" L'albero che è nel mio giardino esiste solo quando io lo guardo! " - Niels Bohr (premio Nobel per la fisica nel 1922).

E' raro, ma a volte notiamo coincidenze che ci colpiscono al punto da farci mutare completamente punto di vista. A me è successo qualche anno fa quando ho tardivamente scoperto il piacere di una materia che a scuola non amavo, la filosofia.

Leggere che la filosofia degli idealisti tedeschi ha di fatto anticipato di oltre un secolo alcune evidenze della meccanica quantistica ha avuto per me un impatto rilevante. Da un lato oggi si tende a rifiutare, o nella migliore delle ipotesi ad ignorare, quella che sarebbe la più ovvia interpretazione dei fenomeni quantistici, poichè metterebbe in crisi la visone materialistica delle scienze contemporanee, dall'altro si scopre che qualcuno addirittura l'anticipava.

Provincialismo Culturale

A volte usiamo l'inglese e l'informatica come maschere. Quando temiamo che ciò che abbiamo da dire non sia un granché, ne modernizziamo il contenitore (oops ... stavo per dire ne cambiamo il packaging !), cioè ci buttiamo dentro qualche parola in inglese (o magari lo scriviamo in un bel xls o ppt pieno di grafici colorati e parole in inglese). Ma la cosa triste non è questa, è il fatto che spesso funziona.

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Una semplice applicazione per generare questionari

Sicuramente esistevano già programmi che, prendendo a caso le domande da un archivio, predispongono questionari per le verifiche scritte tutti diversi, ma della medesima complessità.

Io però ho preferito scrivermelo da solo; perchè adattarsi a qualcosa, se con qualche ora di lavoro possiamo crearci un'applicazione su misura? Fatica inutile? Tempo sprecato? Forse! O forse no. E poi mia nonna mi diceva sempre "dove c'è gusto, non c'è perdenza!".

Come ambiente di sviluppo ho usato lo stesso che abbiamo scelto nel laboratorio del Liceo: Lazarus. Non sarebbe infatti saggio mostrare agli studenti di non impiegare, nella pratica, ciò che si propone nell'insegnamento; anzi spero che presentare un'applicazione realmente funzionante possa risultare motivante per loro che sono ancora alle prese con esercizi meramente didattici.

Terrorizzati all'improvviso :-)

Conosco diverse persone il cui PC ha un antivirus che elemosina da anni un aggiornamento, di tutto di più nella task bar, pop up strani in continuazione,  gli aggiornamenti del s.o. disabilitati,  ecc, che ora, dopo l'allarme diffuso dai media sul termine del supporto da parte del produttore, sono improvvisamente e seriamente preoccupate perchè il loro XP diventa insicuro...  Mah!

ps: Io (almeno) questo problema non ce l'ho: uso linux.

Ma ho davvero capito bene ?

Per favore ditemi che non ho capito bene!

Ditemi che non è vero che dal prossimo anno, nelle  quinte classi dei licei italiani, una delle materie NON linguistiche, a scelta della scuola per ciascuna sezione, sarà insegnata in lingua inglese. Non può essere!

Sarebbe una buona cosa per rafforzare l'inglese, ma pessima per la materia "ospite". Quando frequentavo il liceo avevo serie difficoltà a capire il pensiero di Hegel studiandolo in italiano, cosa avrei potuto, realmente, capire in inglese?

L'inglese, oggi, è fondamentale per comunicare; la lingua madre, invece, è l'unica a limitare relativamente poco l'attività del pensiero.

E poi la nostra madre lingua è una lingua stupenda. Per fortuna la norma esclude l'italiano; nel frattempo io, da inguaribile pessimista, avevo già avuto un vero incubo: avevo sognato che nelle nostre scuole si traduceva e si studiava la Divina Commedia in lingua inglese!

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La scelta di Joomla per un sito scolastico

Ho in passato maturato diverse esperienze nello sviluppo web, tuttavia quest'area dell'informatica non è nei primissimi posti tra i miei skill. Ciò nonostante ho profuso il massimo impegno nel realizzare il sito web del nostro Liceo. E' stata un'esperienza piacevole, che peraltro mi ha permesso di capire più velocemente la realtà, per me nuova, della scuola.

La direzione scolastica voleva un sito la cui redazione fosse aperta a tutti i componenti della scuola, senza la necessità di passare per il webmaster ogni qualvolta fosse necessario pubblicare qualcosa. Naturalmente il sistema doveva prevedere la possibilità dei necessari controlli e interventi correttivi da parte dei responsabili.

Era l'applicazione ideale per Joomla, un CMS (content management system) che avevo già avuto modo di apprezzare. L'ho scaricato (è gratuito e open source), l'ho installato nello spazio hosting della nostra scuola, ho abbozzato un primo albero dei menù (che si è subito rivelato errato, e quindi da modificare, alla prima presentazione fatta ai colleghi!) e ho iniziato a cercare delle estensioni alla piattaforma che potessero aiutarmi a implementare alcuni aspetti peculiari che ci eravamo posti come ulteriori obiettivi, e cioè:

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I misteriosi numeri di Fibonacci

Questa settimana l'esercizio che ho proposto agli studenti delle seconde classi riguardava la realizzazione di un programma per la visualizzazione dei primi numeri della successione di Fibonacci. Se la sono cavata abbastanza bene, anche se il professore (cioè io) li ha distratti con alcuni discorsi su questa misteriosa successione di numeri. L'ho fatto, però, perchè molti di loro mostravano un vero interesse.

La successione di Fibonacci è composta dalla sequenza infinita di numeri nella quale ciascun elemento è la somma dei due precedenti, cioè

0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, ....

Questi numeri sono osservabili in tantissimi fenomeni naturali, come il numero di petali di molte specie floreali, le proporzioni tra le ossa della mano, le distanze tra i pianeti nel sistema solare, la forma delle conchiglie, la musica,  ecc.

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L'area "tecnologia" di questo sito

"È più bello sapere un po' di tutto, che sapere tutto di una sola cosa".

È uno dei "Pensieri" di Blaise Pascal. In trent'anni di lavoro ho sempre assecondato questo desiderio, in contrasto con la logica del "mercato" che ci vuole sempre più specializzati.

Ciò mi ha permesso di utilizzare un'ampia gamma di tecnologie. Ho sempre preferito soluzioni smart, leggere e soprattutto aperte, rispetto a quelle proprietarie e "leader" riconosciute. Soluzioni economiche e che contemporaneamente favoriscono la creatività.

In questa sezione del blog manterrò una traccia delle realizzazioni che più mi gratificheranno, sperando possano costituire un punto di vista in più da valutare, per coloro che si trovano ad operare scelte simili. Eventualmente includerò qualche richiamo a lavori passati o analizzerò qualche ipotetica idea da realizzare.